1 Maggio: ripartire senza dimenticare
Pubblicato il 1 maggio 2020 • Comune
In questo periodo di emergenza sanitaria abbiamo potuto toccare con mano il peso e il valore del lavoro, sia in termini di sostentamento economico, sia per quanto riguarda la dignità di ogni cittadino.
In questo momento, la festa dei lavoratori ha un significato supplementare; può essere lo spartiacque per una riflessione collettiva per una nuova stagione di diritti e di tutele.
Proprio in questo momento, posti di lavoro sono in serio pericolo e la classe politica ha il dovere d'intervenire, sia per quanto riguarda l'immediato sia per quanto riguarda il divenire.
Credo sia maturo il tempo di rivedere lo statuto dei lavoratori, pietra miliare del nostro diritto, ma ormai non più rispondente alle tipologie di lavoro attuali, ai mutamenti della società e alle diverse opzioni contrattuali.
Riscriviamolo!
Includiamo e allarghiamo la platea dei nuovi lavoratori.
Allarghiamo la base dei diritti e delle tutele. Il lavoro non può conoscere distinzioni! È finito, oltre che intollerabile, il tempo delle contrapposizioni e dei distinguo fra lavoratori dipendenti, autonomi e altre tipologie, oltre che le distinzioni tra vari contratti collettivi e le loro applicazioni nella vita quotidiana.
È un lavoratore chi timbra un cartellino, chi alza una saracinesca, chi apre un ufficio o uno studio, chi consuma chilometri, chi lavora materie prime, chi lavora nel pubblico, in proprio o nel privato.
Proviamo a costruire un nuovo statuto dei lavoratori, con il contributo di tutti: classe dirigente, sindacati, mondo imprenditoriale.
Manteniamo i "pilastri", ma costruendo su di essi nuove strutture per una fase di riappacificazione e di unità, per una società moderna; con un piede nel secolo scorso, ma con lo sguardo rivolto al futuro.
Buona festa a ogni lavoratore, buona festa a chi sta vivendo momenti difficili, buona festa a quanti, purtroppo, un lavoro lo stanno cercando o che l'hanno perso.
Proprio a questi ultimi, auguro che le lacrime e i sacrifici di oggi, possano trasformarsi in gioie e gratificazioni per un domani migliore.
Francesco MORRA
Sindaco di Pellezzano